Cresce insieme alla noia un vago sentore
di muffa alle finestre, quasi un paesaggio
che ti riconosce a un passo dal tramonto.
Col favore della giovinezza ritorna lieta
o triste la tua immagine che là insiste
di farti entrare in un libro stampato,
o in una foto a un angolo di strada.
Ogni tanto, per qualche tempo (poco,
perché sempre poco è il tempo) forse
qualcuno porterà dei fiori, più niente.
Era una brava persona diranno quei
pochi prodigi che non l’hanno mai visto.
Le parole poi non hanno voce nel sonno,
Arsenio, tu, dai, scendi, segui, t’inciampi,
in quell’istante che ti scampi, salta, vieni
giù! E una lunga rete di voci diffuse e fili
soffocati con radici svelte s’incrociano
a un solo urlo muto sull’orlo della notte.